Due investigatori forensi di Scotland Yard, sono chiamati a indagare su dei misteriosi eventi accaduti presso Hammond Hall, una delle dimore abitate più antiche della Cornovaglia. Infatti Oliver, un membro della famiglia Hammond, e una donna del vicino villaggio sono stati aggrediti da una misteriosa creatura di natura ignota. Secondo una leggenda, sulla famiglia Hammond grava un’antica maledizione: un antenato della famiglia avrebbe venduto la sua anima al diavolo e vivrebbe ancora in una stanza segreta nella casa, solo per avventurarsi fuori di tanto in tanto per prendere una vita umana allo scopo di prolungare la propria. Oliver Hammond (sopravvissuto all’aggressione di cui però non serba ricordi precisi), insieme alla sorella e ai due investigatori vuole far luce sulla vicenda, esplorando i recessi più bui della casa e la cripta di famiglia. Ma qualcuno sembra avere dei segreti da nascondere…
Prodotto nel 1942 dalla Fox in risposta al successo de L’Uomo Lupo (The Wolfman) della Universal dell’anno precedente, The Undying Monster (1942) è, almeno sulla carta, una storia di licantropia ambientata in una dimora isolata che sorge su una scogliera scoscesa della Cornovaglia. Il film venne pubblicizzato male al momento della sua uscita, il che contribuì ai poveri incassi al botteghino e a farne una pellicola dimenticata, oscurata anche dal successo dell’uomo lupo interpretato da Lon Chaney Jr. che andava ad arricchire la popolare scuderia di mostri Universal dopo Dracula e Frankenstein. Tuttavia, The Undying Monster è un film elegante e abbastanza godibile basato più sulla soluzione di un mistero (in stile molto british) che sugli elementi orrifici di una storia di licantropi convenzionale, ancorata al modello dei monster movies portati al successo dalle produzioni Universal. Tratto dal racconto The Undying Monster: A Tale of the Fifth Dimension del 1922 dello scrittore inglese Jessie Douglas Kerruish, il film ha l’andamento del classico ‘giallo’ investigativo con il colpevole da ricercarsi in una ristretta cerchia di persone: il maggiordomo, la governante, il medico di famiglia, i membri della famiglia… Saggiamente la presenza del mostro è molto contenuta e tenuta nell’ombra fino alla conclusione, non potendo competere ovviamente con il celebre trucco del licantropo di Chaney realizzato da Jack Pierce. In effetti alla fine il licantropo di Undying Monster risulta piuttosto povero e deludente, aspetto in parte controbilanciato dalla sorpresa che dovrebbe generare la scoperta del colpevole celato sotto le fattezze lupesche. Per l’odierno spettatore smaliziato l’identità del mostro non è poi così sconvolgente ma tutto sommato è una sorpresa passabile. Più che altro non giovano al ritmo e alla suspense della storia certi dialoghi troppo fitti da commedia e qualche banalità in sede di sceneggiatura. Ci rimane comunque un divertente giallo/horror con una certa atmosfera goticheggiante dovuta in gran parte alle scenografie e alla fotografia. Interamente girato in studio (come si capisce dalle ombre che gli attori e gli alberi proiettano verso il cielo), il film, sotto l’aspetto visivo, risente pesantemente dell’influenza dell’Espressionismo tedesco degli anni ’20 come dimostrano le scenografie fortemente stilizzate delle scoscese pareti rocciose e degli alberi nodosi. Questa influenza va ricercata nella mano del regista John Brahm, nato in Germania nel 1893, poi emigrato in Gran Bretagna nei primi anni ’30. Brahm, dopo The Undying Monster, ha diretto quello che molti credono essere il suo miglior film, The Lodger (1944) considerato una delle versioni più coinvolgenti sulla storia di Jack lo Squartatore. Brahm si cimentò ancora nell’horror con Il mostro delle nebbie (The Mad Magician – 1954) girato in 3-D con il grande Vincent Price. In ambito fantascientifico il suo contributo è stato quello di aver diretto alcuni degli episodi più memorabili della serie tv Ai confini della realtà. Una nota di merito va al direttore della fotografia Lucien Ballard che è riuscito a dare ampiezza e ‘respiro’ agli scenari ricostruiti in studio intorno a casa Hammond. Ballard in seguito avrebbe lavorato alla fotografia dei migliori film di Sam Peckinpah. Star del film è John Howard (1913-1995) nella parte del nobile rampollo Oliver Hammond, che in carriera prese parte a vari film di genere fantastico tra cui Orizzonte perduto (Lost Horizon – 1937), La donna invisibile (The Invisible Woman – 1940) e The Unknown Terror (1957).
In Gran Bretagna il film è stato intitolato The Hammond Mistery che i censori hanno reso ancor più misterioso (nel senso di incomprensibile) tagliando assurdamente la scena finale dove appariva il licantropo. Ci è rimasta per fortuna la copia originale americana di questo piccolo classico da riscoprire.
Titolo: The Undying Monster
Anno: 1942
Produzione: USA – 20th Century Fox – b/n, durata: 76 min.
Regia: John Brahm
Fotografia: Lucien Ballard
Interpreti: John Howard, James Ellison, Heather Angel, Bramwell Fletcher, Heather Thatcher, Eily Malyon, Halliwell Hobbes
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