Genitori in lutto per la morte del figlioletto trovano assurdamente un sostituto mostruoso da adottare in un mobile da assemblare. Crescendo la grottesca creatura si rivelerà meno affettuosa e riconoscente del previsto nei confronti dei genitori adottivi…
Self-Assembly è un corto che colpisce nel segno con la sua storia comica e terribile al tempo stesso, con il suo umorismo nero un po’ raccapricciante. L’apparente normalità familiare che i protagonisti vogliono ricreare e preservare dopo la tragedia che li ha colpiti, si sgretola inesorabilmente di fronte all’angosciante e surreale progredire della vicenda, man mano che il ‘figlio’ adottivo cresce e diventa adolescente. Girato in un asciutto bianco e nero, Self-Assembly non può non richiamare alla memoria la mostruosa maternità di Eraserhead, il cult di David Lynch maestro indiscusso di un cinema weird, fuori da ogni schema precostituito. Il design della creatura è ben realizzato, grottesco e ripugnante al punto giusto, che ben si inserisce in contrasto con il normale ambiente familiare. Il film che il padre sta guardando in tv all’inizio, è il cult macabro soprannaturale Carnival of Souls (1962).
Regia: Ray Sullivan – Cast: Darryl Kinsella, Amy Kirwan, Ruben Kenny, Bobby McGlynn –
Girato a Dublino, Irlanda.