headspaceIl soggetista Troy McCombs ci racconta nel ‘making of’ del film, di aver tratto ispirazione per la storia di Headspace da un suo sogno (o meglio, incubo). Infatti solo considerando la matrice onirica della storia si può tentare di spiegare (e giustificare) la vicenda piuttosto confusa ed oscura di Headspace:
un giovane brillante, separato in tenera età dal fratello dopo una misteriosa strage avvenuta in famiglia, si ritrova precipitato in una dimensione da incubo dopo aver incontrato un giocatore di scacchi. Perseguitato da emicranie e visioni cruente, il protagonista dovrà affrontare spaventose creature che sembrano scaturite dalla sua mente… Va dato atto agli sceneggiatori Steve Klasner e William Muller e al regista Andrew Van Den Houten di aver tentato di raccontare una storia originale, fuori dagli schemi usuali di tanti horror fotocopia ‘slasher movies’ che vanno per la maggiore adesso. Però il film rivela il suo potenziale solo nel finale, dato che all’inizio la vicenda si sviluppa faticosamente e in maniera tutto sommato poco chiara e coinvolgente nonostante l’accattivante ‘location’ newyorkese. Alcuni aspetti della vicenda non vengono sviluppati a sufficienza e sembrano fini a se stessi, come ad esempio il gioco degli scacchi in cui si cimentano i protagonisti. La discesa nella follia a cui va incontro il personaggio interpretato dall’esordiente Christopher Denham è abbastanza di maniera e può suscitare qualche sbadiglio. I frequenti e sanguinosi flashback non riescono a dare quel tocco di originalità e mistero che ci si aspetta da un soggetto tutto sommato fuori dall’ordinario, anzi lasciano una fastidiosa sensazione di dejavù sperimentata in tanti altri film di genere thriller od horror. Trattandosi di una produzione indipendente possiamo promuovere le mostruose creature, realizzate con pochi soldi ma abbastanza efficaci e convincenti come demoni scaturiti da una dimensione di delirio e follia. Forse il cinefilo potrà trovare in Headspace qualche punto di contatto con  Stati di Allucinazione di Ken RussellAllucinazione Perversa o Hellraiser. Headspace si è aggiudicato i seguenti premi partecipando a vari festival e rassegne: miglior sceneggiatura” e “miglior fotografia” al New York City Horror Film Festival, “miglior film di mostri” alla World Horror convention del 2006. E’ stato anche proiettato al Ravenna Nightmare Film festival nel 2006. Nel cast segnaliamo due illustri presenze: Sean Young (Blade Runner) e Udo Kier (Suspiria, L’ombra del vampiro).

Titolo: Headspace
Regia: Andrew Van Den Houten
Anno: 2005
Produzione: USA – William M. Miller, Robert Tonino, Andrew van den Houten – colore, durata 89 min.
Sceneggiatura: Steve Klasner, William Muller, Troy McCombs (soggetto)
Fotografia: William M. Miller
Effetti speciali: Jamie Kelman, Rick Crane
Musica: Ryan Shore
Interpreti: Christopher Denham, Sean Young, Larry Fessenden, Olivia Hussey, William Atherton, Dee Wallace, Udo Kier


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