Dopo aver consumato un rapporto sessuale con il nuovo fidanzato, la teenager Jay si ritrova vittima di una terribile e strana maledizione: una misteriosa entità (che può assumere l’aspetto di chiunque e che solo a lei risulta visibile) comincia a seguirla dappertutto con lo scopo finale di avvicinarsi quanto basta per ucciderla. Jay dovrà trovare il modo di sfuggire all’inesorabile inseguitore anche con l’aiuto degli amici più fidati. Ma l’unico modo per scampare alla minaccia sembra essere quello di passare la maledizione a qualcun’altro, nella stessa maniera in cui lei l’ha ricevuta…
It Follows, il miglior horror degli ultimi anni
Ogni tanto si ha la fortuna di imbattersi in qualche film di genere horror finalmente originale, ben realizzato e realmente spaventoso (il che non guasta). E’ il caso di It Follows (2014), seconda pellicola di David Robert Mitchell, che, pur senza particolari effetti speciali o copiosi spargimenti di sangue, riesce a rinnovare con fresca inventiva gli ormai usurati slasher movies made in USA. In una provincia suburbana americana crepuscolare e decadente vive Jay (Maika Monroe), un adolescente qualsiasi alla ricerca delle prime esperienze amorose, che si ritrova presto intrappolata in una situazione da incubo, apparentemente senza via d’uscita. La trovata geniale del film consiste proprio in questa sorta di Aids ‘soprannaturale’ che affligge l’incolpevole protagonista, costretta a una continua fuga da un’entità dalla natura enigmatica, volutamente non ben specificata e proprio per questo particolarmente terrificante ai nostri occhi.
Mitchell costruisce con sapienza una vicenda carica di tensione e mistero, immersa in un’atmosfera dai colori autunnali dove la suspense implacabile e la cupa ambientazione ricordano quelle presenti in certi indimenticabili classici del genere firmati John Carpenter (Halloween) e Wes Craven (Nightmare). Una suspense che è scandita dalla camminata senza fretta ma inesorabile dei ‘followers’ della giovane Jay che di volta in volta con aspetto sempre diverso (una vecchia in vestaglia, un’inquietante donna nuda, un uomo altissimo, un uomo barbuto in canottiera, la madre di uno dei ragazzi…) si avvicinano alla vittima guidati da uno scopo incomprensibile sia ai protagonisti che allo spettatore. Anche la modalità con cui uccidono la vittima designata non è ben chiara ma proprio per questo risulta ancor più spaventosa. Il moralismo dei vecchi slasher anni ’80, dove chi fa sesso muore, è qui superato da una visione più ampia, che può essere considerata un’efficace metafora di un mondo giovanile noioso, decadente e senza futuro da cui è impossibile fuggire. Ma Jay non vuole arrendersi e non vuole rimanere isolata con la sua strana malattia/maledizione, infatti, a differenza di altri film del genere, riesce a condividere con la ristretta cerchia degli amici più fidati che credono in lei, la sua disperata situazione per trovare una via di scampo. Più persone vengono ‘infettate’, più persone di conseguenza sono in grado di vedere la misteriosa entità per organizzare una difesa comune. L’importante è fare parte di un gruppo per cercare sicurezza e in qualche modo una rassicurante omologazione contro le insidie del mondo esterno.
Spoiler!
Ma non aspettatevi un finale conclusivo e definitivo, non sarebbe in linea con questo tipo di film.
La critica di Tarantino
Ancora inedito in Italia, It Follows ha riscosso ampi consensi di pubblico e di critica e ha attirato le attenzioni di qualche illustre personaggio del cinema come nel caso di Quentin Tarantino, non solo grande regista ma anche cinefilo senza eguali, tanto competente quanto maniacale. Tarantino, pur apprezzando il film, in sostanza rimprovera al regista di non aver rispettato (e quindi non sfruttato pienamente) le brillanti premesse (e le regole) da lui stesso ideate; in sintesi Mitchell non è stato abbastanza coerente e rigoroso nello svolgimento della storia e avrebbe sprecato una grande occasione per fare un capolavoro indiscusso del cinema horror.
Spoiler!
Tarantino può anche aver ragione su certi aspetti perché qualche sbavatura e illogicità a livello di trama c’è. Anche il finale ‘aperto’ può far storcere il naso a qualcuno. Ma la visione razionale e meticolosa del regista di Pulp Fiction evidentemente non è quella di Mitchell che ha voluto creare un horror dalle regole indefinite come quelle dei sogni; qui non ci sono vampiri, zombi o i classici spettri che hanno alle spalle una consolidata tradizione codificata in centinaia di pellicole precedenti. Qui abbiamo qualcosa di diverso, qualcosa di inconoscibile e ignoto che riesce a suscitare nello spettatore un crescendo ben calibrato di paura e angoscia. Perché ad esempio quasi tutte le manifestazioni dell’entità malefica si presentano nude o poco vestite, apparentemente in abbigliamento da notte o da ricoverati in ospedale? Non è dato sapere ma è un particolare inquietante che funziona nel film. Questo è sufficiente a fare di It Follows un film riuscito, nettamente migliore di tanti film dell’orrore dell’ultimo decennio, realizzati in fotocopia. Possiamo anche apprezzare il talentuoso utilizzo della macchina da presa da parte del regista (finalmente niente found footage) e l’accattivante colonna sonora in stile anni ’80 alla Carpenter. Particolarmente azzeccata risulta anche l’ambientazione nei fatiscenti sobborghi di Detroit.
Sequel?
Visto il successo, forse insperato, di questa produzione indipendente si è cominciato a parlare di un sequel che si potrebbe intitolare, secondo la produzione, Follow It, cosa che farebbe presagire una sorta di inversione dei ruoli tra inseguiti e inseguitori. Mitchell si è detto interessato alla cosa anche se per ora sembra impegnato in altri progetti. Naturalmente c’è sempre il rischio che un sequel poco ispirato possa rovinare o dissipare il fascino ‘inconsueto’ di It Follows.
Ma c’è anche una buona notizia: Midnight Factory ha deciso di distribuire il film nelle nostre sale dal 6 luglio.
Anno: 2014
Regia: David Robert Mitchell
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