In Sardegna, durante l’Età del Bronzo (1800 a.C.), si sviluppò una civiltà affascinante e misteriosa, la cosiddetta civiltà nuragica che deve il suo nome ai nuraghi, imponenti costruzioni megalitiche considerate la testimonianza più importante e significativa di questa antica cultura.
Per la prima volta questo suggestivo scenario proto-storico è stato scelto come fonte d’ispirazione dal cinema indipendente italiano per ambientare un cortometraggio di genere fantasy ideato, scritto e diretto da Mauro Aragoni nel 2016: Nuraghes S’Arena.
Si tratta di un fantasy epico, cruento e cupo, collocato in un’epoca arcaica in cui storia e leggenda si confondono e si intrecciano in maniera inestricabile. Già anticamente i geografi e gli storici greci tentarono di risolvere l’enigma dei misteriosi popoli costruttori di nuraghi, costruzioni sul cui reale scopo gli archeologi si sono interrogati per secoli. Nuraghes S’Arena è essenzialmente la storia di una vendetta, una storia criptica e per certi aspetti appena abbozzata, il cui finale aperto sembra voler prospettare un lungometraggio o una serie TV o web. Il protagonista, il guerriero Arduè (sorprendentemente ben interpretato dal cantante rapper Salmo), afflitto da incubi e visioni infernali, deve partecipare a una sorta di torneo sacro dove si affrontano i più forti combattenti della Sardegna nuragica; i duelli all’ultimo sangue si svolgono in un’arena di sabbia in mezzo alle montagne. Accompagnato dal suo mentore e maestro Bachis (Ally McClelland), Arduè vuole soprattutto affrontare e uccidere il crudele Ischidos che gli ha assassinato la giovane figlioletta. Nella parte del possente Ischidos troviamo il poliedrico Michael Segal, attore, stunt-man, scrittore e regista, già presentato su Fantasticinema per il suo film Dark Blue. Mauro Aragoni, giovane regista originario dell’Ogliastra (conosciuto per la serie web “Quella sporca sacca nera” ispirata ai western di Sergio Leone), ha girato Nuraghes S’Arena con un budget di soli 7.000 €. Eppure il risultato, anche da un punto di vista visivo è di notevole qualità: suggestive riprese aeree (effettuate con droni), fotografia accurata che valorizza gli splendidi e magici paesaggi sardi, effetti CGI di ottima qualità, efficaci effetti ‘splatter’ e soprattutto una ricostruzione dei costumi e delle armi degli antichi guerrieri assolutamente accurata e verosimile. Infatti non ci troviamo di fronte a un fantasioso e improbabile rifacimento de Il gladiatore ambientato nell’Età del Bronzo, ma, come è possibile verificare (v. immagini sotto) le vesti e le armature indossate sono state ricreate nel corso di 2 anni di studio su antichi reperti e sono chiaramente ispirate ai famosi bronzetti guerrieri come il demone-eroe con quattro occhi, quattro braccia e due scudi che compare nelle visioni del protagonista. Anche lo strano armamento di Arduè (guanto corazzato e grosso scudo di cuoio) è rappresentato in alcune statuette bronzee di pugilatori e guerrieri.
Il film, girato in Sardegna, tra l’Ogliastra e la Barbagia nel territorio di Seui, ha atmosfere potenti ed evocative che in parte richiamano quelle di Valhalla Rising, pellicola con cui Nuraghes S’Arena condivide la quasi assenza di dialoghi, l’attore Ally McClelland e il coreografo delle scene di lotta.
Possiamo solo augurarci che i promettenti spunti offerti da questo cortometraggio possano trovare in futuro pieno sviluppo in un film di adeguata durata o magari in una web-serie, ambientati nella mitica ‘Terra dei Giganti’.
Regia: Mauro Aragoni
Produzione: 2016 – Aragoni Film Production – durata: 23 min.
Fotografia: Andrea Folino, Mauro Aragoni, Emilio Canu
Musica: Mauro Aragoni
Costumi: Andrea Loddo, Pier S.J.
Effetti speciali: Alessandro Fele
Cast: Salmo, Ally McClelland, MIchael Segal