Il cinema di genere horror nella grande Russia sembra non aver goduto di particolare fortuna e sviluppo nel corso del tempo. Nonostante una discreta tradizione folkloristica e letteraria alle spalle, ricca di spiriti, streghe e vampiri, le produzioni russe strettamente horror sono sempre state esigue, soprattutto nel periodo sovietico dove un genere perturbante come questo non era molto praticato e incentivato. Non mancano però alcune interessanti eccezioni come il classico Vij (1967), storia di streghe resuscitate tratta da un celebre racconto di Gogol che ha ispirato anche il nostro Mario Bava. Impagabili per gli appassionati degli horror d’annata risultano le scene in cui il seminarista, protagonista della storia, si difende a colpi di scarpa dalla strega nella bara volante o l’incontro finale con il mostro Vij in persona circondato da una masnada di creature malefiche, il tutto molto fedele alla novella di Gogol. Il film ebbe piuttosto successo all’epoca ma rimase un’incursione isolata nel genere horror russo.
Dopo l’avvento della perestrojka e la fine del regime comunista, l’horror russo si è evoluto gradatamente verso i modelli occidentali, soprattutto americani, sullo stile delle produzioni low-budget della Blumhouse (Sinister, Paranormal Activity… ) come è testimoniato da titoli come The Phobos (2010) o Devil’s Pass (2013). E’ anche il caso di Queen of Spades: The Dark Rite (2016), curiosa versione russa della leggenda metropolitana di “Bloody Mary” di origine nordamericana, portata sullo schermo più o meno direttamente varie volte, da Urban Legends: Bloody Mary alla serie di Candyman. Nella versione più nota della storia Bloody Mary è il fantasma vendicativo di una ragazzina sepolta viva dai genitori, che può essere evocata dicendo “Bloody Mary” davanti a uno specchio tre volte, mentre si tiene una candela accesa. Ora, la Russia ha portato la propria interpretazione di questa maledizione, con la spaventosa Regina di Picche che gli stolti possono richiamare sempre di fronte a uno specchio, disegnando una porta e una scala e pronunciando tre volte il suo nome. Il plot di Queen of Spades non è particolarmente originale ma il trailer sembra piuttosto intrigante e spaventoso, e denota una produzione di buon livello tecnico.
Secondo la leggenda, la Regina di Picche aumenta i suoi poteri tramite le superfici riflettenti, taglia ciocche di capelli alle persone addormentate e chi la vede può impazzire o morire.
Per la precisione ricordiamo che vi sono altre pellicole russe di genere soprannaturale intitolate Queen of Spades ma si tratta di trasposizioni di un racconto omonimo di Aleksandr Pushkin del 1834 e riguardano il gioco delle carte, oltre al fantasma in questione. Il primo Queen of Spades risale addirittura al 1916, girato in epoca zarista. Seguirono altre versioni russe nel 1960 e 1982, più una inglese nel 1949.
Trama: quattro ragazzi decidono di evocare per gioco la Regina di Picche, un’entità minacciosa che può essere richiamata disegnando una porta e delle scale su uno specchio nel buio, e dicendo il suo nome tre volte. Ma quando uno di loro muore per un attacco cardiaco improvviso, il gruppo si rende conto di trovarsi di fronte a qualcosa di inspiegabile e mortale…
Titolo orig. : Pikovaya dama
Regia: Svyatoslav Podgaevsky
Produzione: Svyatoslav Podgaevskay, Georgy Malkov
Cast: Igor Hripunov, Vladimir Seleznev, Evgenia Loza, Sergey Pohodaev, Alina Babak, Valery Dmitriev, Valentin Sadiki.