Scanners

Gli “scanners” sono persone con poteri telepatici e telecinetici che vengono ricercate dalla ConSec, un fornitore di armi e sistemi di sicurezza. Cameron Vale, uno scanner inconsapevole dei propri poteri, viene reclutato dal Dr. Paul Ruth per fermare Darryl Revok, uno scanner rinnegato, dagli enormi poteri mentali che vuole soggiogare l’umanità creando una nuova generazione di mutanti telepatici…

 

All’interno della cinematografia di David Cronenberg, un film apparentemente di genere come Scanners (1981) riveste un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo della sua visione artistica. Già in un film autoprodotto e sperimentale come Stereo (1969), Cronenberg fece emergere il tema della telepatia, seppur inserita all’interno di un contesto bizzarro, ovvero un esperimento universitario a cui prende parte un gruppo di studenti volontari dotati di facoltà telepatiche sotto la supervisione di un fantomatico professore (che non si vede mai). Il gruppo di giovani, senza fare ricorso alla parola, devono sviluppare le loro doti telepatiche attraverso relazioni sessuali aperte e non convenzionali. Dopo lo sperimentalismo delle prime opere, il regista canadese fece ricorso alla fantascienza e all’horror per portare avanti il suo discorso sulla trasformazione della carne e della mente (come precursore del moderno body horror) e sulla disgregazione delle istituzioni della società borghese (a cominciare dalla famiglia). Dopo i fanta-horror Il demone sotto la pelle (Shivers, 1975) e Rabid – Sete di sangue (Rabid, 1977), Cronenberg realizza Scanners che in parte condivide con i film precedenti e sviluppa ulteriormente le tematiche care al regista come le mutazioni del corpo e della psiche, provocate dalle malsane manipolazioni della scienza.

Scanners

Con Scanners siamo entrati negli anni ’80 e infatti ci troviamo di fronte a un’opera in qualche modo più fruibile e convenzionale con le sue dinamiche action-thriller, fatte di sparatorie, inseguimenti e duelli psichici tra individui dotati di super poteri, resi con efficaci effetti splatter. Ma l’apparenza inganna perché non ci troviamo semplicemente di fronte a una colorita e spettacolare pellicola anni ’80, ma a un film cupo e inquietante, seppur più accessibile rispetto ai precedenti lavori di Cronenberg. In un mondo dominato dalle multinazionali tecnologiche, vivono tra noi gli  ‘Scanners’, individui apparentemente comuni ma dotati di vari poteri mentali (come telepatia o telecinesi) e non sempre animati da buone intenzioni. Nell’impressionante scena d’apertura del film, uno scanner vagabondo e male in arnese, inconsapevolmente usa i suoi poteri contro una donna che lo aveva deriso in un centro commerciale. Ma le sue facoltà non passano inosservate, infatti viene reclutato e addestrato dalla ConSec per combattere un pericoloso e dotato scanner ribelle, Revok, che nutre progetti di rivalsa e dominio nei confronti dei ‘normali’. In una scena rimasta iconica nel cinema fanta-horror, Revok fornisce una cruenta e spettacolare dimostrazione dei suoi poteri, facendo letteralmente scoppiare la testa a un altro scanner meno potente che lo aveva invitato sul palco durante una conferenza tenuta presso la Consec, ambigua società sempre alla ricerca di nuovi scanners da studiare e sfruttare. In un trionfo di effetti speciali prostetici (l’epoca degli effetti CGI non era ancora arrivata) David Cronenberg dimostra tutta la sua forza visionaria, da sempre istintiva e poco controllabile, proprio come i poteri degli scanners.

Scanners

Va detto che Scanners non è stato il primo film a portare in scena lo scontro tra individui dotati di poteri psichici: per la cronaca ricordiamo il poco conosciuto La forza invisibile (1968), pellicola molto simile tematicamente (compreso lo spettacolare confronto finale tra telepati) ma molto diversa nella messinscena e nelle atmosfere. Mentre La forza invisibile è un ‘solare’ e piacevole fanta-thriller di stampo simil-hitchcockiano con venature psichedeliche, Scanners ci porta in un mondo anonimo e violento, in una vicenda tratteggiata con stile scabro e senza fronzoli; quello di Scanners è un mondo attraversato da oscuri complotti e conflitti segreti, dove scienza e tecnologia rivestono un ruolo ambiguo e pericoloso per la società. Certo, rivisto oggi, l’intrigo spionistico-informatico risulta un po’ datato e piuttosto piatto ma il finale ‘pirotecnico’ ci riserva qualche sorpresa sull’origine degli Scanners e sull’esito del confronto tra lo scanner ‘buono’ Cameron Vale (Stephen Lack) e il malvagio Revok, lo scanner deviato e megalomane, interpretato da Michael Ironside, qui in uno dei suoi ruoli da ‘cattivo’ più convincenti e inquietanti. Lo scontro tutto ‘mentale’ tra i due ha conseguenze anche a livello fisico, tra vene che si ingrossano fino scoppiare, volti che si deformano, occhi che si squagliano e corpi che si carbonizzano. Il body horror di Cronenberg ha origine da un’ intrusione ‘fisica’ nella mente altrui che si presta a una chiave di lettura psicologica, simbolo di una società spersonalizzata fatta di burattinai che muovono i fili e di burattini manovrati. In Scanners viene anticipato anche il tema dell’ibridazione uomo-macchina e della fusione organico/inorganico (quando Cameron Vale si introduce nella rete informatica via telefono per controllare telepaticamente i computer di Revok) che vedremo sviluppato successivamente nelle opere del regista: nell’influenza mutagena del segnale televisivo di Videodrome (1983), nelle bioporte di eXistenZ (1999), nella fusione di carne/metallo di Crash (1996). Denominatore comune di questi film è il concetto di intrusione/penetrazione (con inevitabile trasformazione psicofisica) dalle sinistre implicazioni sessuali.

Scanners

Emblematica è la figura ambigua del Dr. Ruth (interpretato da un grande Patrick McGoohan), lo scienziato che con i suoi esperimenti finiti fuori controllo, ha contribuito alla creazione degli scanners, sia quelli buoni che i cattivi. Gli scanners si aggirano già tra di noi, ma non tutti vogliono schierarsi in questa battaglia. E’ il caso del personaggio dello scanner artista, che rifiuta i suoi poteri ‘intrusivi’, ma dà libero sfogo ai suoi pensieri tramite la realizzazione di strane sculture che riflettono i suoi incubi (o magari quelli di qualcun’altro che percepisce con le sue doti telepatiche). Ma il suo isolamento non lo salverà dal conflitto in corso.

ScannersInfatti il luciferino Revok lavora a una nuova stirpe di scanners che riescono a manifestare il loro potere già nel grembo materno e intende eliminare tutti gli scanners che non si piegano ai suoi piani di conquista.
Possiamo affermare che Scanners racchiude tutto il cinema (anche in divenire) del visionario Cronenberg tra visioni futuribili e arcane mutazioni corporee rappresentate con effetti speciali inconfondibilmente ‘vintage’.

Successivamente, nel corso degli anni ’90, fuori dal controllo del regista canadese, le tematiche di Scanners furono riprese in 3 sequel, usciti in Italia solo nell’home-video, concepiti e realizzati da un punto di vista esclusivamente ‘spettacolare’ in un tripudio di effetti speciali. Alla serie vanno aggiunti due film spin-off di stampo ‘poliziesco’ intitolati Scanner Cop I e II che vedono le imprese di un poliziotto dotato poteri telepatici.

 

Titolo originale: Scanners
Paese/Anno: Canada – 1981
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: David Cronenberg
Fotografia: Mark Irwin
Colonna sonora: Howard Shore
Cast: Stephen Lack, Michael Ironside, Patrick McGoohan, Elizabeth Mudry

 

Trailer