In un quartiere di Buenos Aires si verificano dei fatti misteriosi e inspiegabili che gettano nel terrore le persone coinvolte che vivono in 3 case vicine: una donna viene sbattuta fino alla morte contro le pareti del proprio bagno da una forza invisibile, un ragazzino, rimasto ucciso in un incidente, torna a casa, direttamente dal cimitero dov’era sepolto, un uomo viene tormentato nella propria abitazione da strane presenze umanoidi durante il sonno. Un ispettore di polizia, con l’aiuto di tre esperti di fenomeni paranormali, cercano di indagare per scoprire quale sia la causa dei terrificanti accadimenti…
Per chi fosse stufo degli spaventi fatti in serie che ci propina il cinema horror made in USA, tra case infestate e presenze spettrali, può rivolgersi con una certa speranza al cinema del continente latino americano che soprattutto in paesi come Messico, Brasile e Argentina ha trovato una sua strada visionaria ed originale al cinema di “paura”. E’ il caso anche del recente film argentino Terrorizzati (Aterrados, 2018), distribuito da Netflix e diretto dal volenteroso Demiàn Rugna che si cimenta anche nella sceneggiatura e nelle musiche. Il cinema fantastico horror argentino non sembra avere una antica tradizione alle spalle come il Messico, ma negli ultimi anni sta recuperando il terreno perduto. Fanno eccezione due rare gemme cinematografiche del passato da riscoprire come Il Dottor Jekyll (El Hombre y la Bestia, 1950) del regista italo-argentino Mario Soffici e Obras maestras del terror (1960) di Enrique Carreras che porta sullo schermo tre celebri racconti di E. A. Poe: “The Facts in the Case of M. Valdemar”, “The Cask of Amontillado” e “The Tell-Tale Heart”. Viene il dubbio che il furbo Roger Corman si sia ‘ispirato’ al film argentino per girare il suo analogo I racconti del terrore (Tales of Terror), uscito 2 anni più tardi.
Tornando al più recente Terrorizzati, diciamo subito che al di là delle apparenze, ha poco a che spartire con film come il celebre Paranormal Activity e il senso di inquietudine e paura che la pellicola trasmette anche dopo aver terminato la visione è il suo pregio principale, almeno per gli amanti del genere. Certo non ci troviamo di fronte a un capolavoro, ma il film si lascia vedere con un certo interesse per il suo approccio insolito al paranormale che rimanda piuttosto a pellicole come It Follows per la presenza della minaccia soprannaturale inesplicabile ed ineluttabile. Inoltre ‘Aterrados’ rifugge dai soliti cliché dei ‘teen horror’, portando in scena dei protagonisti di mezza età o maturi che tuttavia faranno ugualmente conoscenza con quella che H.P. Lovecraft chiamava la ‘paura dell’ignoto‘, considerata la più potente di tutte le paure che affliggono l’uomo. E alla fine, ignote rimarranno le cause degli strani fenomeni soprannaturali a cui assistiamo e rimarrà avvolto nel mistero il legame tra i singoli episodi di natura piuttosto diversa che si verificano in case contigue: entità umanoidi che strisciano da sotto il letto per osservare uno dei malcapitati mentre dorme, altre entità invisibili che sembrano abitare nei muri e spostarsi attraverso i mobili della cucina, un bambino morto che sorge dalla tomba e torna a casa come se nulla fosse, ma non parla e si muove quando nessuno lo vede. Già la scena iniziale, con la tipa sospesa per aria e sbattuta contro le pareti del bagno da una forza invisibile con ritmo cadenzato trasmette nello spettatore un forte disagio, pur creando grandi aspettative sul mistero da svelare che invitano a proseguire la visione.
In verità si tenta di dare una sorta di spiegazione ai terrificanti fatti ma, volutamente o meno, sarà una spiegazione tanto sconclusionata quanto suggestiva che non sembra avere niente a che fare con spettri e fantasmi ma piuttosto vuole adombrare, pur in maniera insoddisfacente per lo spettatore, l’esistenza di altre dimensioni o piani di esistenza dove albergano entità imperscrutabili e ostili che in certe condizioni che non è dato sapere, entrano nel nostro mondo con intenti malevoli. Una delle trovate azzeccate della pellicola è quella che le suddette entità possono essere viste solo da particolari angolazioni, quasi a voler ipotizzare l’esistenza di una quarta dimensione parafisica nel nostro mondo tridimensionale. Il fascino, e anche il limite di Terrorizzati è questa sua angosciante indeterminatezza che riesce a colpirci con le sue scene potenti, di sicuro impatto visivo, macabre e misteriose ma slegate tra loro tranne che per l’atmosfera cupa e senza speranza che le accomuna. Sembra di capire che ci sia una sorta di ‘contagio’ soprannaturale che si propaga attraverso luoghi, persone e oggetti (altro punto in comune con il cult It Follows o con certi horror nipponici) ma capire il perché e il come viene lasciato alla fantasia dello spettatore.
Quando l’inesplicabile irrompe nella prosaica quotidianità l’effetto ‘paura’ è garantito e questo il regista lo sa bene. Niente spiegazioni logiche e illuminanti ma solo la rappresentazione di una realtà ‘instabile’ e indeterminata dove ognuno di noi può diventare vittima o nutrimento di creature extra-dimensionali senza un motivo. Sicuramente certi elementi, insiti nell’insolito soggetto, potevano essere sfruttati e approfonditi meglio ma magari ne sarebbe venuta fuori una pellicola meno inquietante. Ciò che rimane indefinito, celato nell’oscurità, è sempre più spaventoso di ciò che è pienamente illuminato. La squadra di investigatori del paranormale per bocca della dottoressa cerca di fornire una spiegazione razionale a quello a cui assiste: ” Noi studiamo piani dimensionali che coesistono in equilibrio, e sono ordinati come spicchi di un’arancia. E nei piani c’è vita. L’acqua è un canale che permette di trasportare vita microscopica. E questa vita può unirsi, annidarsi, riprodursi. Può usare i nostri corpi ma quello che non so, è di che tipo di esseri si tratti e perché ci aggrediscano.”
Per ora ci dobbiamo accontentare di questo, in attesa che Demiàn Rugna ci dia un seguito, forse già in lavorazione, a quanto pare intitolato Aterrados 2 – El libro de Jano. Se vogliamo spaventi di qualità dobbiamo sperare ancora nelle piccole produzioni indipendenti.
Vade retro la saga The Conjuring !!
Titolo Originale: Aterrados
Regia: Demián Rugna
Cast: Elvira Onetto, Agustín Rittano, Maxi Ghione, Norberto Gonzalo, George Lewis.
Produzione: Argentina – Fernando Díaz – Durata: 87 minuti
Sceneggiatura: Demián Rugna
Musiche: Demián Rugna
Anno: 2018
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