Lo steampunk è un movimento artistico che reinventa l’età vittoriana fondendola con elementi fantascientifici. I personaggi vivono in ambienti analoghi a quelli dell’Inghilterra della regina Vittoria ed hanno a disposizione macchine avveniristiche, mosse dal vapore. Una delle più belle pellicole basate su questo tipo di distopia è il cortometraggio di animazione australiano The Mysterious Geographic Explorations of Jasper Morello. E’ stato realizzato nel 2005 da Anthony Lucas con il sostegno dell’Australian Film Commission (AFC), della Film Victoria e dell’SBS Independent.
Il corto narra le disavventure di Jasper Morello, navigatore reale originario di Gothia, una metropoli industriale affollata da ciminiere e minacciata da una temibile pestilenza. L’uomo potrebbe vivere serenamente con la sua compagna Amelia, non fosse per il terribile senso di colpa che lo affligge: nel corso dell’ultimo viaggio a causa di una sua manovra sbagliata l’aeronave ha speronato una torre ed un uomo è morto. Quando viene richiamato in servizio, preferirebbe restare a casa, essere dimenticato da tutti. Il senso del dovere lo spinge ad imbarcarsi sulla Resolution, areonave incaricata di depositare boe segnaletiche nei cieli. Dell’equipaggio fa parte anche uno strano passeggero, l’eccentrico Dottor Claude Belgon, controverso scienziato esperto in biologia. Questi cerca fama e gloria, spera di scoprire una cura per la dilagante pestilenza che da tempo decima i cittadini. Il viaggio della Resolution è tutt’altro che tranquillo…
The Mysterious Geographic Explorations of Jasper Morello è un cortometraggio molto particolare, con un intreccio complesso e un’estetica raffinata, e fin dalle prime immagini conquista l’occhio. Il regista ha scelto di ispirarsi al Wayang, l’antico teatro delle ombre diffuso in Thailandia e in Indonesia: le figure sono sagome nere create con Adobe Photoshop, ritagliate in modo da simulare i movimenti, poi resi con sofisticati programmi di animazione digitale tra cui 3DS Max e Maya. Gli sfondi sono bidimensionali tuttavia sembrano tridimensionali in quanto sono formati da molteplici livelli sovrapposti. Alla scala cromatica dei grigi viene talvolta aggiunto il solo colore rosso, riservato agli effetti della pestilenza, alle esplosioni, al sangue, oppure toni seppia, o sfumature bluastre.
L’estrema raffinatezza formale si accompagna ad una narrazione elaborata, destinata ad essere apprezzata da un pubblico maturo. Nonostante la brevità (26 minuti), i personaggi sono ben caratterizzati, grazie a dialoghi concisi ricchi di significato, recitati da professionisti con voci impostate da anni di pratica nel mondo dello spettacolo. La vicenda è narrata dal punto di vista di Jasper : il navigatore annota in un suo diario gli eventi, in una sorta di testamento e confessione laica. Si dimostra un uomo coraggioso, messo a dura prova dagli eventi, un antieroe fragile e determinato, pronto a difendere i suoi affetti, o a ribellarsi alla crudeltà, fino alle estreme conseguenze. Il rapporto con lo scienziato è ambiguo: all’inizio del viaggio, i due stringono un’amicizia basata sull’affinità, un legame che potrebbe quasi far immaginare un rapporto omosessuale, data la misoginia di Belgon e la solitudine di Jasper. Le somiglianze tra i due sono del tutto superficiali e ben presto Belgon si rivela un egoista mosso dalla propria ambizione, pronto a sacrificare chiunque alla propria brama di auto affermazione. E’ un personaggio malvagio, lontano però dagli stereotipi dei villain dei fumetti. L’amoralità convive con l’acume intellettuale, con il delirio di onnipotenza di un uomo di scienza lasciato ai margini dal mondo accademico. Belgon sembra un riuscito incrocio tra Viktor von Frankenstein e il Kurtz di Conrad, con una spruzzata di Moriarty, l’acerrimo rivale di Sherlock Holmes.
Il film rivisita personaggi e situazioni tipici della letteratura fantastica ottocentesca, omaggia i migliori classici della letteratura e del cinema di genere, e li attualizza senza snaturarli. In soli ventisei minuti di proiezione Anthony Lucas condensa l’immaginario di un’epoca, colto nei suoi esempi più fulgidi. La prima parte del cortometraggio ammicca alle vicende avventurose dei romanzi di esplorazione di terre esotiche, mentre la seconda parte assume poco a poco i toni di una narrazione gotica, con particolari macabri mostrati per brevi istanti oppure abilmente suggeriti all’immaginazione degli spettatori. C’è l’anima di Jules Verne nelle grandi aeronavi che solcano i cieli, e nel cuore oscuro di Belgon si riflettono il dolore e la grandezza del Capitano Nemo. L’isola, sebbene galleggi nel cielo, ricorda quella immaginata da H. G. Wells per il suo Dottor Moreau, le giungle sono quelle di Salgari e di R.Haggard, del Mondo Perduto di Doyle e delle terre sprofondate al centro della Terra. Le sequenze dell’esplorazione ripetono quelle viste in King Kong, la ciurma ripropone quella imbarcata sul Nautilus, con tanto di suonatore di organetto. La creatura potrebbe essere una delle entità immaginate da H.P. Lovecraft.
Le citazioni si susseguono per la gioia degli appassionati, e la vicenda scorre senza nulla togliere alla profondità dei temi trattati. Anche se la censura australiana considera il cortometraggio adatto a un pubblico di età non specificata, la vicenda ha alcuni momenti davvero macabri, presuppone la conoscenza della letteratura di genere e tocca argomenti adulti. Il viaggio di Jasper è prima di tutto un percorso nella fragile natura degli esseri umani: il navigatore scopre come l’orrore più autentico si nasconda nei recessi dell’animo, ed è chiamato ad una difficile scelta morale. Nonostante abbia conosciuto l’abisso, Jasper confida in una possibilità di redenzione, per sé stesso e per la gente di Gothia, e forse anche per il suo avversario. L’atto estremo di Jasper, che incatenato al timone fa cadere fuoribordo il suo aguzzino, è mitigato dal successivo sacrificio del navigatore. Si dona alla creatura nella speranza di salvare, se non sé stesso, almeno la moglie e la sua gente. Il suo è un doppio sacrificio, poiché prima sceglie di ripetere l’errore dei pochi fatali gradi, e poi si consegna al mostro. Impossibile, nel momento estremo, non provare empatia per il protagonista, con la sua coraggiosa mitezza e la sua profonda umanità. Nessuno rivela se la sua drammatica scelta avrà sortito l’effetto sperato.
L’epilogo solo apparentemente è tragico: nelle intenzioni di Anthony Lucas le avventure di Jasper non si concludono nella stiva in compagnia della creatura. Il regista aveva previsto ben quattro capitoli: The First Voyage – Jasper Morello and the Lost Airship, The Second Voyage – Jasper Morello and the Return of Claude Belgon, The Third Voyage – Jasper Morello and the Ghosts of Alto Mea , The Fourth Voyage – Jasper Morello and the Ebenezer of Gothia. Purtroppo solo il primo capitolo è stato completato, e quindi è difficile immaginare gli sviluppi della vicenda. C’è solo da sperare che la diffusione nei canali di streaming faccia conoscere il progetto di Anthony Lucas, e promuova la realizzazione dei successivi episodi.
Regia: Anthony Lucas
Anno: 2005
Produzione: Australia -3d Films Pty Ltd. Australian Film Commission, Film Victoria, SBS Independent – durata: 26 min.
Sceneggiatura: Mark Shirrefs
Musiche: Bruce Rowland
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